2025-07-20

Trattamento Accessorio Personale Enti Locali: Nuove Linee Guida per l’Armonizzazione delle Retribuzioni
Roma, 27 Giugno 2025 – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha diramato una nota operativa contenente indicazioni cruciali per regioni, città metropolitane, province e comuni, al fine di implementare l’articolo 14, comma 1-bis, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, convertito con modificazioni dalla legge n. 69 del 9 maggio 2025. L’obiettivo principale è armonizzare il trattamento accessorio del personale non dirigenziale, allineandolo a quello dei dipendenti ministeriali.
Cosa Cambia?
A partire dal 2025, gli enti locali potranno incrementare il Fondo risorse decentrate destinato al personale in servizio. Questo incremento è permesso fino a raggiungere un’incidenza non superiore al 48% delle somme destinate alla componente stabile del Fondo, maggiorate degli importi relativi alla remunerazione degli incarichi di posizione organizzativa (ora “incarichi di Elevata Qualificazione”). Tale percentuale si calcola sulla spesa complessivamente sostenuta nell’anno 2023 per gli stipendi tabellari delle aree professionali.
Requisiti e Condizioni
L’applicazione della norma è subordinata al rispetto di due condizioni fondamentali:

1. La sostenibilità finanziaria, in linea con quanto previsto dall’articolo 33, commi 1, 1-bis e 2, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34.
2. L’equilibrio pluriennale di bilancio, asseverato dall’organo di revisione.
Le maggiori risorse non dovranno, quindi, superare la spesa sostenibile definita dai valori soglia.
Focus sulle Unioni di Comuni
Sebbene le Unioni di comuni non siano direttamente menzionate come enti destinatari, la nota chiarisce che possono beneficiare di questa disposizione in via indiretta. I comuni aderenti potranno cedere alle Unioni una quota dell’incremento delle risorse affluite alla componente stabile dei propri Fondi, con una contestuale riduzione di pari importo certificata dall’organo di revisione. Le risorse cedute saranno computate ai fini del rispetto dell’incidenza percentuale del 48% e dei valori soglia di spesa, riducendo la capacità assunzionale dei comuni cedenti.
Calcolo delle Risorse Incrementali: Un Esempio Pratico
La nota illustra il metodo di calcolo per determinare il valore massimo delle risorse incrementali. Si parte dalla spesa per stipendi tabellari del 2023, che include le diverse voci retributive previste dal CCNL 2019-2021 per i periodi gennaio-marzo e aprile-dicembre 2023, inclusa la tredicesima mensilità. Non viene invece considerata l’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC).
Per esempio, se la spesa per stipendi tabellari nel 2023 fosse di 100, il valore massimo che la componente stabile del Fondo (più gli incarichi di Elevata Qualificazione) può raggiungere è 48 (0,48 * 100). Se la componente stabile del Fondo nel 2025 è 20 e gli importi per gli incarichi di Elevata Qualificazione sono 4, l’ente potrà appostare maggiori risorse fino a 24 (48 – (20+4)).
Implicazioni e Adempimenti
Le risorse incrementali, una volta destinate al Fondo, assumono natura strutturale e possono essere impiegate per istituti permanenti come i differenziali stipendiali e il welfare integrativo. Possono anche incrementare il trattamento accessorio del personale con incarichi di Elevata Qualificazione.
Infine, ai fini del controllo della spesa, gli enti dovranno indicare annualmente nel conto annuale la maggiore spesa sostenuta e il rapporto percentuale conseguito. La mancata rilevazione comporterà l’indisponibilità del 25% delle risorse incrementali per la contrattazione integrativa fino alla regolarizzazione.

Ulteriori informazioni presenti pdf accessibile tramite click.
Vi invitiamo inoltre a seguirci su Instagram e Facebook, dove ci trovate rispettivamente come ardelnazionale e ARDEL.